Nel grande romanzo di Michael Ende, Momo, la città è invasa dal grigiore del cemento delle grandi costruzioni e ha distrutto tutto il verde circostante. Una vera guerra alla Natura. Il romanzo scritto più di quaranta anni fa immaginava quello che per noi oggi è considerata una normalità. È il mondo inquinato e malato in cui ci ritroviamo a vivere.
Ed è a questa angoscia che si lega la riflessione sul tempo che non stiamo impiegando per migliorare i danni quasi irreparabili che abbiamo inflitto alla Natura e quindi a noi stessi. Inconsapevoli di perdere tempo. Un tempo che non può più tornare indietro e per cui iniziare a prendere forti decisioni e provvedimenti.
Ognuno di noi dovrebbe giocare il ruolo di Momo, decidendo su come adoperare e investire il proprio tempo per un bene comune.
Trovo che il romanzo possa offrire una visione contemporanea del mondo e del periodo che stiamo vivendo attualmente; in questa continua frenesia, dovremmo forse fermarci un attimo ed osservare attorno il tipo di evoluzione che abbiamo deciso di intraprendere, perché questo tempo non ci verrà più restituito.