Il "One Four Seasons", della durata di circa un'ora, è la sua terza opera principale a Mannheim.
Di nuovo, dopo una "Petrushka" dimostra una buona mano per l'equipaggiamento, gli oggetti di plastica sono impressionanti.

Come è bello l'ensemble. Sia da solo, in pas de deux o in gruppi dinamici. Spota riesce nel senso di entrambi, la fusione dell'azienda in un'unità omogenea e l'accettazione di forme individuali di espressione.

Spota, nella sua coreografia mai noiosa, non lascia dubbi sul fatto che il mondo sia in tumulto, che ci sia una ribellione della natura contro la civiltà.

Con il suo lavoro, Spota ha creato una connessione con il concetto di arte sempre più performante della Kunsthalle.

I Mannheimer sono fortunati.

Un riflesso della relazione interrotta tra uomo e natura. Per questa tensione, Spota, un coreografo con immagini traboccanti, ha inventato cose sorprendenti...

Tra bellezza stupefacente e bellezza e spirito, il pezzo mantiene la sua tensione fino alla fine.

Giuseppe Spota è un narratore sfrenato con una fantasia esuberante ed è responsabile non solo della danza, ma anche del palcoscenico e dei costumi delle stagioni.

E' stato un vero piacere offerto agli amanti della danza.
Grande talento, che ha anche fortemente incoraggiato il regista di balletto di Mannheim Stephan Thoss.